RADICOLOPATIA: SINTOMI E TRATTAMENTO

Il riassorbimento del tessuto radicolare dei denti è un processo degenerativo e irreversibile che erode progressivamente le radici dentali fino ad arrivare a causare la perdita, per mancanza di supporto, del dente che ne è affetto.

La radice si trova al di sotto della parte visibile del dente all’interno della gengiva. Il dente è saldamente attaccato all’osso mascellare proprio grazie alle radici. Il dente è costituito da diversi strati: lo strato più esterno è lo smalto, la sostanza più dura del corpo umano che protegge l’interno del dente. Al di sotto dello smalto si trova la dentina; infine la polpa, costituita da nervi e vasi sanguigni situata in profondità nel dente.

Come ci si accorge del riassorbimento?

Il riassorbimento è molto difficile da individuare poichè è una patologia il più delle volte silente e poco comune. Solo una radiografia può aiutare a diagnosticare questa situazione e spesso viene effettuata per altri tipi di disturbi.

Al momento non esiste una vera e propria terapia specifica del riassorbimento radicolare, a meno che non si tratti di riassorbimento interno e in tal caso di procederà con il trattamento endodontico che rimuove la polpa infetta risolvendo la situazione.

Risultati dell’endodonzia

Dopo un trattamento endodontico la salute del dente dovrebbe essere ristabilita -dopo aver eliminato la polpa dentale morta o infetta- e la struttura del dente dovrebbe essere integra riuscendo a mantenere la funzione masticatoria inalterata e l’estetica originaria preservata. Una terapia endodontica ha un’alta percentuale di successo a meno che l’anatomia del dente o la gravità della situazione non costringano il dentista a optare per misure più severe.

Cause del riassorbimento della radice

Il riassorbimento della radice è naturale solo nei bambini, tramite un processo chiamato rizolisi, previsto dal nostro corpo per permettere l’eruzione dei denti sottostanti a quelli da latte.

Nel caso il processo di riassorbimento avvenga in età adulta ci sono diverse cause scatenanti:

  • pulpite: in questo caso il riassorbimento radicolare è interno e provoca l’allargamento del canale radicolare fino a perforarlo causando l’infiammazione parodontale. La terapia consiste nella devitalizzazione;
  • malattia parodontale: l’infezione, in questo caso, arriva a ledere il cemento dentale che circonda le radici e vengono attivati gli odontoclasti i quali danno il via al riassorbimento radicolare esterno;
  • apparecchio ortodontico: dei movimenti troppo rapidi possono causare il riassorbimento radicolare esterno per il danneggiamento del tessuto parodontale avvenuto durante lo spostamento delle radici;
  • impatto con un altro dente: si verifica, ad esempio, quando un dente del giudizio incluso cerca di erompere entrando in collisione con le radici del molare vicino;
  • dente caduto o reimpiantato: in seguito a una grave lesione traumatica, il dente caduto può venire recuperato e quindi rimesso al suo posto dal dentista. Alle volte, però, le lesioni al cemento o al tessuto parodontale sono tali che le cellule odontoclaste si attivano dando il via all’erosione della radice.

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