SINDROME DI COSTEN: DI COSA SI TRATTA

La sindrome di Costen è un‘infiammazione delle articolazioni che, tra le altre cose, svolgono la funzione della masticazione. I sintomi più comuni sono forti dolori all’orecchio che si estendono fino alla testa e al collo.

La sindrome di Costen è stata scoperta da un medico statunitense nel 1930, da cui prende il nome questa patologia, visitando numerosi pazienti affetti da varie problematiche all’articolazione temporo-mandibolare (detta anche ATM) ossia l’insieme dei muscoli della masticazione.  James Bray Costen scopre in questo modo che l’infiammazione dell’ATM è la causa dei dolori che interessano orecchio, testa, cervicali e che sono legati anche all’insieme dei muscoli deputati alla masticazione. 

Sintomi della Sindrome di Costen

Il primo passo per affrontare questa Sindrome è una diagnosi corretta attraverso il riconoscimento dei sintomi:

  • forte dolore all’orecchio;
  • percezione di un ronzio quando si mastica e quando si parla;
  • difficoltà durante la masticazione e la deglutizione;
  • acufene;
  • vertigine;
  • cefalea;
  • insonnia;
  • problemi di postura;
  • stanchezza cronica;
  • cervicalgia.

Il dolore può passare dall’orecchio al cranio fino ad estendersi fino al collo. L’ATM, infatti, è un’articolazione molto complessa posta in un punto nevralgico all’interno della catena muscolare che congiunge la testa ai piedi.

Cause comuni della Sindrome di Costen

L’origine della Sindrome di Costen è un’infiammazione dell’articolazione temporo-mandibolare le cui cause possono essere molteplici:

  • malocclusione dentaria;
  • mancanza di denti;
  • protesi dentarie mal impiantate;
  • bruxismo.

La corretta diagnosi può essere realizzata da un dentista esperto in gnatologia o con una TAC, una risonanza magnetica o una radiografia.

Curare la Sindrome di Costen

Le terapie per risolvere la Sindrome di Costen sono molto varie e si adattano all’origine del problema. Nei casi in cui risulta evidente che il problema derivi da una malocclusione dentaria è fondamentale il ruolo del dentista e le soluzioni più adottate sono:

  • l’uso del bite ossia un dispositivo che serve a impedire il digrignamento notturno dei denti;
  • la rimozione e la correzione di eventuali protesi dentali sistemate in modo errato.

Negli ultimi si sta adottando, con sempre maggior frequenza, una nuova tecnica terapeutica il laser a diodi che consente di ridurre il dolore tramite la fotobiostimolazione sulle articolazioni. Qualora ci si ritrovi in una situazione più complicata come ad esempio davanti a delle malformazioni può essere necessario il ricorso a un intervento chirurgico maxillo-facciale.

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